giovedì 5 novembre 2020

La Corona del Virus

 

 


Non scrivevo da molto, qui sul blog.
Vicissitudini e avvenimenti poco felici, ma molto impegnativi, mi hanno tenuto lontano da questo mio spazio personale.
Ho deciso di ricominciare per bisogno. Un bisogno ormai impellente, quasi soffocante.
A febbraio ho perso la mia Black, compagna di vita per quasi 20 anni.
Dopo circa una settimana il lockdown. Da lì è cominciato un calvario silenzioso, scandito da ansie, solitudine interna e l'oppressione dettata dall'assenza.
Quell'assenza a 360° che impone un isolamento da tutto, tranne che dal lutto.
Un lutto apparentemente impossibile da sostenere, da assimilare  e ( in qualche modo) decodificare.
No, non voglio equiparare il mio lutto a quello di chiunque abbia perso una persona cara per via del Covid. Voglio solo dire che li capisco, e che in qualche modo le emozioni si equivalgono.
In una situazione simile, per chiunque, il tutto sembra invalicabile.
Probabilmente sono uno di quei pochi che non ha riversato, nel periodo della prima ondata, la sua "frustrazione" e solitudine sui social.
Anzi, ho cercato di essere quanto più solare e divertente. Dentro però avevo una guerra.
Una guerra composta da ricordi, profumi, emozioni.
Prima che della libertà, questo virus mi ha privato della condivisione. Quella vera però.
Lo immagino, il virus, come un re seduto su un trono alto decine e decine di metri.
Che guarda torvo ogni cosa possa effettivamente toccare , e distruggere.
Rapporti interpersonali, sanità,economia.
E' una guerra, come ha detto qualcuno.
Trasformata, plasmata e lasciata lì a marcire non solo dalla politica, ma anche dagli sciacalli.
Come una vera e propria trincea il tutto si è ridotto a schieramenti.
Come la canzone di Branduardi "Alla fiera dell'est". Un susseguirsi di cause , concause e presunte tali.
Un domino di negazionisti, no mask,si mask, destra,sinistra,pseudo fascisti e comunisti.
Un tripudio di idee fallate, pareri vuoti e provocazioni piene di niente.
Il caos, praticamente.

Ecco perchè "La Corona del Virus".
Il caos è il vero virus. E non importa che sia una pandemia, una legge giudicata ingiusta , una situazione demotivamente o una qualsiasi motivazione.
Il Virus vince se continua ad avere la corona. E il caos non è altro che il modo giusto per continuare a tenerla sulla testa.
Dentro di me, regnava il caos.
Poi mi sono fermato, ho decifrato me stesso, ed ho tolto la corona al Virus.
Perchè senza di me, il virus non è niente.
Senza la corona, il virus non è niente.
Senza validi motivi per poter essere chi è, il virus non è niente.
Il miglior modo per affrontare tutto  è tener saldo il proprio intelletto, e lavorare per un bene comune.
In una società individualista, il "mal comune mezzo gaudio" non funziona più.
La corona è dentro di te.
E sta sempre a te scegliere se vivere, o morire dietro al niente.

 
"Dancing underneath the skies of lust
Yeah feed the rain
'Cause without your love, my life
Ain't nothing but this carnival of rust
It's all a game
Avoiding failure
When true colors will bleed.."
 
 




L'intercapedine del mio destino

L'anima è l'essenza modellabile che governa il cuore. E' così che vedo il mio essere. Forgiato dall'esperienza, dagli errori...